LE API: MIRACOLO DELLA NATURA

LE API: MIRACOLO DELLA NATURA

Le api appartengono all’ordine degli imenotteri cioè a quegli insetti che vivono in gruppi organizzati, infatti come sappiamo bene nell’alveare vivono la regina che depone le uova, fino a un massimo di 3000 uova al giorno e si preoccupa della riproduzione, è la più longeva infatti può vivere fino a un massimo di 5 anni;

i maschi, fuchi, vivono circa un mese e mezzo, sono preposti per la fecondazione delle uova e aiutano le bottinatrici nella concentrazione di nettare;

le api operaie che si suddividono in: bottinatrici, sono femmine adulte che si occupano della raccolta dell’acqua, del polline e del nettare; giovani, che si occupano della formazione del favo di cera per la raccolta del miele; le ninfe,  sono le più giovani, poi ci sono le larve, da nutrire con pappa reale nei primi 3 giorni di vita, poi con nettare, acqua, polline e miele; e le uova.

Insomma un’organizzazione perfetta che dura da molti milioni di anni  e che da 4 milioni ha mantenuto l’attuale aspetto, ma la loro presenza sul nostro pianeta, è di molto antecedente, si sono trovati fossili risalenti a 35 milioni di anni fa e in alcuni testi si parla di oltre 100 milioni di anni.

Si nutrono quasi esclusivamente di miele e la loro presenza è importante per l’uomo, infatti rappresentano dei validi misuratori di salubrità ambientale, tanto che alcuni studi circa il livello di inquinamento si basano sull’aspetto degli alveari.

Quando l’ape scomparirà, l’uomo non avrà più di 4 anni da vivere” questa citazione viene deputata ad Albert Einstein e molti scienziati condividono questa opinione.

Parlando di api si pensa subito al miele, ma di notevole importanza sono anche  il polline, la propoli, la pappa reale; per ogni prodotto ci sarebbe moltissimo da scrivere e da descrivere ma mi limiterò ad alcune brevi nozioni.

Il Polline: l’ape bottinatrice vola solo su un tipo di fiore finché non trova polline o nettare da bottinare, l’ape resta intrisa di polline che ha diverse tonalità di giallo e verdognolo, anche nella testa, negli occhi, l’ape lo lavora trasformandolo in piccole pallottoline sferiche che aggancia nelle zampette e trasporta all’interno dei favi; il polline è un concentrato di proteine e vitamine del gruppo B, A, PP, C, H, E, contiene sali minerali, ferro, fosforo, magnesio, potassio, calcio, fluoro, manganese, ecc….due cucchiaini rasi soddisfano il fabbisogno proteico giornaliero per una persona adulta.

La Propoli: già conosciuta dagli antichi Egizi che la usavano anche per la mummificazione; dagli Incas che la usavano come rimedio medico; dai Greci e dai Romani usata come cicatrizzante e verso il XVIII sec. era conosciuta in molti paesi europei e veniva usata nella medicina popolare; ha proprietà antibatteriche, antinfiammatorie, cicatrizzanti e antibiotiche; è ricca di vitamine del gruppo B, di minerali, cromo, bario, cobalto, zinco, titanio, stronzio, silicio, ecc…

La Pappa Reale: cibo dell regina delle api e delle larve appena nate, è un alimento, anzi una secrezione che si presenta biancastra dal sapore acido e poco zuccherino, contiene molte proprietà benefiche che contrastano l’invecchiamento cellulare, sostanze azotate sotto forma di amminoacidi, indispensabili all’uomo, vit. B, B5; minerali e oligoelementi, acido ribonucleico e desossiribonucleico; costituisce un ottimo aiuto al metabolismo intracellulare e all’intero organismo.

La Cera: anche la cera d’api, con cui sono formate le cellule dell’arnia, rappresenta un importante prodotto delle laboriose api; viene usata soprattutto in cosmetica per le proprietà antisettiche di cui è ricca, viene usata per matite per labbra, mascara, rossetti, ecc.. e soprattutto per creme idratanti e nutrienti.

Per il miele, serve un intero capitolo a parte, tantissimo si può dire di questo meraviglioso prodotto che si distingue secondo i fiori da cui viene estratto il nettare. Viene usato dagli albori dei tempi, è decantato come ingrediente per la bevanda degli dei, come ambrosia, come idromele ecc.. ma queste sono altre storie; fatto sta che le bottinatrici lavorano moltissimo nell’arco della loro breve vita, massimo di 45 giorni, volando di fiore in fiore per assorbire il nettare che ci darà un miele ricco di sostanze azotate, acido formico-fosforico, sali minerali, ecc..



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